SCOPRIRE IL MONDO PRIMA DEI 9 MESI..IL PARTO PRETERMINE.
Il parto pretermine viene definito cosi quando un bambino viene al mondo prima della data presunta del parto. Le cause che possono determinarlo sono tante, ci sono condizioni che possono provocare la rottura delle membrane o portare il collo uterino a dilatarsi prima del tempo. Ci possono essere in corso infezioni del tratto urinario e vaginale, lo stiramento dei tessuti che attiva le contrazioni del parto oppure lo stress, che può attivare ormoni, come prostaglandine o ossitocina, che possono sollecitare le contrazioni. Ovviamente non è lo stress in sé a provocare il parto prematuro, ma come in questo caso la mamma reagisce ad esso. Esistono poi altre cause come l’iposviluppo fetale, dove la placenta non fornisce sufficiente ossigeno e nutrimento: in tal caso il ginecologo decide di far nascere il bambino prima del termine. Per prevenire il travaglio. Per cercare di prevenire il parto prematuro grave, ovvero il parto prima delle 34 settimane di gestazione, il metodo più semplice consiste nell’effettuare a tutte un’ecografia transvaginale a 24 settimane per valutare la lunghezza del collo dell’utero, in modo da adottare tutte le misure preventive. Esiste poi la somministrazione di progesterone, che inibisce le contrazioni, mentre per mantenere chiusa la cervice uterina si può ricorrere al cerchiaggio, un piccolo intervento chirurgico che prevede il posizionamento di una benderella sul collo dell utero, oppure esiste il pessario, ossia un anello di gomma che si può inserire ambulatorialmente e ovviamente il riposo fisico. Se l’epoca gestazionale è inferiore alle 34 settimane, si cerca di bloccare le contrazioni, almeno per avere il tempo di preparare il feto a livello polmonare, che consiste nel somministrare alla madre, a distanza di 24 ore l’una dall’altra e tramite iniezione intramuscolo, due dosi di cortisonico che aiutano il feto a ricevere la sostanza che fa espandere i polmoni nel momento in cui il bambino emette il primo atto respiratorio alla nascita. Che cosa succede dopo la nascita. Appena nati, i bambini devono adattarsi alla vita extrauterina, che nei nati a termine, avviene di norma senza problemi in pochi secondi. Il prematuro, se nasce prima delle 32-33 settimane, non è ancora pronto a vivere fuori dall’utero, quindi bisogna ricreare le condizioni di vita dell’ambiente uterino, in modo che si adatti piano piano al mondo esterno: il bambino viene messo nell’incubatrice, che mantiene la temperatura corporea, viene aiutato a respirare con un ventilatore artificiale, mentre l’alimentazione avviene, nelle prematurità gravi, per via endovenosa, fino a quando il bimbo non sarà in grado di prendere il latte della mamma tramite il sondino e, successivamente, di succhiare al biberon o direttamente al seno. Quando il bebè potrà andare a casa? La durata della terapia intensiva neonatale varia e dipende dall’epoca del parto, dal peso alla nascita, dalle complicazioni insorte. In generale, più elevato è il grado di prematurità, più tempo ci vorrà per raggiungere l’autonomia respiratoria e nutrirsi autonomamente, condizioni indispensabili per lasciare l’ospedale. Ma anche una volta tornato a casa, il bambino dovrà essere tenuto sotto osservazione con controlli periodici almeno fino a 1-2 anni di età.
di Veronica Gavarini,a cura di gravidanza,amore ed emozione